Gli ingegneri ed architetti contro gli incarichi gratuiti della P.A.

n. 10/2017 | 7 Ottobre 2017 | © Copyright | - Giurisprudenza | Torna indietro More

ASSOCIAZIONE DELLE SOCIETÀ DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA (OICE) – comunicato stampa del 5 ottobre 2017 – Scicolone: “Il Consiglio di Stato vuole inspiegabilmente distruggere l’ingegneria e l’architettura italiana; noi non ci stiamo” (a seguito della sentenza del Cons. Stato, Sez. V, del 3 ottobre 2017*).


Riportiamo qui di seguito il testo del comunicato stampa della Associazione delle società di ingegneria e architettura (OICE) a seguito della sentenza del Cons. Stato, sez. V, del 3 ottobre 2017 (pubblicata in questa rivista), che ha ammesso la possibilità che servizi tecnico-professionali possano essere resi anche senza corrispettivo quando il committente sia una P.A.

Per il testo del comunicato stampa in formato .pdf, clicca qui (.pdf).

Per consultare la sentenza del CdS, clicca qui*.

 


Associazione delle organizzazioni di ingegneria,
di architettura e di consulenza tecnico-economica

Roma, 5 ottobre 2017

COMUNICATO STAMPA

OICE, Scicolone: “Il Consiglio di Stato vuole inspiegabilmente distruggere l’ingegneria e l’architettura italiana; noi non ci stiamo”

Durissima la presa di posizione dell’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, sulla sentenza del Consiglio di Stato del 3 ottobre 2017 che ha ammesso la possibilità che servizi tecnico-professionali possano essere resi anche senza corrispettivo quando il committente sia una Pubblica Amministrazione.

Per il Presidente OICE, Gabriele Scicolone: “Innanzitutto va precisato che la sentenza riguarda un caso precedente il decreto correttivo del codice che ha vietato alle amministrazioni di prevedere come corrispettivo forme di sponsorizzazioni o rimborsi come remunerazione delle attività di ingegneria e architettura, ma è nel merito delle argomentazioni che non si può essere in alcun modo d’accordo con la sentenza”.

Per Scicolone “È semplicemente folle immaginare che un professionista o una società possano svolgere attività che impattano sulla sicurezza dei cittadini e sull’efficienza ed efficacia degli investimenti pubblici senza alcun corrispettivo, nel presupposto di non meglio identificate, e francamente inquietanti, altre utilità. I giudici, animati dal solo intento di legittimare ogni forma di contenimento della spesa, anche sulle spalle di giovani professionisti che lavorano in studi e società, hanno preso un vero e proprio abbaglio non considerando che il paragone con gli enti no profit è palesemente improprio perché – come è noto – anche per tali enti i fattori della produzione, cioè il lavoro, sono ovviamente inglobati nel corrispettivo, ancorché ridotto”.

Per l’OICE “Si deve decidere se, dopo le vessazioni continue del settore pubblico che costringe a pagare una tassa per partecipare alle gare, a rimborsare le spese di pubblicità dei bandi di gara e ad accettare clausole inique sui pagamenti, progettisti, studi e società di ingegneria devono definitivamente chiudere o rivolgere la propria attenzione all’estero dove la professionalità è apprezzata (nel senso letterale della parola). Noi non ci stiamo e ci appelliamo al Governo, al Parlamento, all’ANAC e agli altri colleghi del nostro settore affinché prendano posizione su questa scellerata pronuncia che rappresenta un vero e proprio insulto alla dignità di chi in Italia lavora per progettate edifici e infrastrutture all’avanguardia, investendo in innovazione e ricerca, per non parlare di chi all’estero porta alta la bandiera del Made in Italy professionale; e, a monte di tutto, vale ancora in questo paese l’articolo 1 della costituzione? Siamo ancora una Repubblica fondata sul lavoro?”.

Con cortese preghiera di pubblicazione

Andrea Mascolini
Direttore Generale